Un anno di politica italiana sui social

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Una foto al seggio, un post durante una diretta televisiva, un reel in campagna elettorale e un tiktok con la famiglia la domenica, la politica di oggi passa anche e soprattutto dai social. Prima Facebook e Twitter (oggi X), poi Instagram, TikTok e ora Threads, per non parlare di YouTube, LinkedIn, WhatsApp, Telegram… sono poche le piattaforme in cui la politica non è ancora sbarcata.
 
I social media hanno profondamente influenzato e modificato il nostro modo di agire, di pensare perfino. Non stupisce dunque che la politica, forse la più sociale di tutte le attività umane, vi trovasse terreno fertile. Ad una prima analisi si potrebbe pensare che la politica sia giunta sulle piattaforme per cercare voti, consensi, ma non è così: i primi esempi di politica sul web e sui social network sono il frutto di iniziative dal basso, degli elettori e dei volontari.
 
Oggi in Italia è difficile trovare un politico che non sia presente su alcuna piattaforma, anzi, spesso sfidando e snaturando il proprio essere, aprono profili sui social più improbabili e distanti dalle proprie attitudini. Alcuni di essi, solitamente segretari e presidenti delle più ampie forze elettorali, vantano fanbase che li rendono a tutti gli effetti degli influencer. In queste righe abbiamo analizzato proprio i leader dei principali partiti italiani e i loro profili social per scoprire quanto e come hanno comunicato nell’ultimo anno, eleggendo il politico “più social” del Bel Paese.
 
Sul numero di follower, non c’è dubbio: Matteo Salvini ha costruito nel tempo una fanbase complessiva importante che, con 10.033.944 follower, lo rende il politico più seguito in Italia. Ad aver giocato in favore del Capitano vi è sicuramente la sua lungimiranza. Salvini ha infatti anticipato di molto le tendenze, aprendo tra i primi in Italia i propri profili social. A ciò, si aggiunge un utilizzo accorto e costante del web 2.0, con post semplici, diretti e informali. Perché la peculiarità forse più importante dei social in politica è proprio la disintermediazione tra eletto ed elettore, tra rappresentante e rappresentato. Oggi tendiamo a dimenticarcene e a non apprezzare i politici che si mimetizzano tra la folla, che cercano di apparire persone “comuni”, ma agli albori fu una strategia efficace ed efficiente.
 
Vicini alla fanbase di Salvini troviamo solo altri due politici, entrambi cresciuti rapidamente negli ultimi anni: lui perché ha governato il Paese in uno dei momenti più difficili della nostra storia moderna, lei perché ha saputo governare il moto in uscita degli scontenti dalla Lega, affermandosi sempre più come la nuova leader del centrodestra. Giorgia Meloni, con 9.514.374 follower, è la seconda leader nostrana più seguita. A dimostrazione della sua recente crescita, è utile notare che supera per numero di follower Salvini sia su Instagram che su TikTok, piattaforme più recenti per la politica. Meloni conta quasi un milione di follower in più anche su X, social media in Italia da sempre legato a fasce di elettorato politicamente attivo, che si sono interessate alla leader di Fratelli d’Italia soprattutto a seguito della nomina a Presidente del Consiglio.
 
Giuseppe Conte vanta, invece, la maggior porzione del proprio pubblico su Facebook, proprio come il leader del Carroccio – i due elettorati (quelli del MoVimento5Stelle e della Lega) presentano infatti alcuni elementi di somiglianza. Nel complesso, il leader pentastellato conta tra tutte le piattaforme 8.250.828 follower, più di 3 milioni sopra il quarto in classifica, Matteo Renzi (4.906.461). A seguire, in ordine troviamo Carlo Calenda con 975.014 follower, la neoeletta segretaria del Partito Democratico Elly Schlein (808.513) e, da ultimo, complice anche la sua recente salita al ruolo di segretario di Forza Italia, Antonio Tajani (256.688 seguaci).


 

Non necessariamente un pubblico ampio corrisponde anche a un pubblico attivo, che interagisce e in qualche modo risponde agli stimoli del politico. Per questo, abbiamo analizzato il tasso di engagement medio settimanale per ogni leader, ovvero proprio il tasso di interazione sul numero di follower. Il risultato però in questo caso sembra essere abbastanza in linea con quanto già visto. Il capo politico con il maggior tasso di engagement medio è Salvini (2.312.600): il leader della Lega ha dominato per la maggior parte delle settimane nell’ultimo anno, registrando i tassi di engagement più elevati tra i politici analizzati. A favorirlo, probabilmente, l’aderenza dei suoi contenuti all’attualità, soprattutto fatti di cronaca nera, violenze e tematiche divisive e polarizzanti.
 
A dargli battaglia è principalmente Giorgia Meloni che ha registrato valori più alti del leader leghista in 14 settimane sulle 48 oggetto di analisi. Il periodo più lungo in cui ha primeggiato in termini di engagement complessivo collezionato sui propri social è quello tra il 1° e il 21 maggio 2023, e il risultato più altocirca 6.000.000 – si registra nella settimana tra l’11 e il 17 settembre, in concomitanza di un momento particolarmente caldo sul fronte immigrazione. La premier, dato anche il suo ruolo, tende sui social a rilanciare le proprie attività istituzionali: viaggi di Stato, incontri con amministratori locali e giornate di particolare interesse nazionale, non mancano però anche per lei degli accenni all’attualità e alla polemica contro le opposizioni.
 
L’unico altro leader politico ad aver rilevato il più alto tasso di engagement settimanale rispetto ai propri “sfidanti” nell’anno oggetto di analisi, è Giuseppe Conte. Il leader del MoVimento è stato in testa alla classifica solo 3 volte negli ultimi 365 giorni, ma è comunque riuscito a realizzare il più alto tasso di engagement settimanale in assoluto: 8.989.970 – valore registrato tra il 23 e il 29 ottobre – frutto soprattutto di un video su TikTok che da solo ha totalizzato un tasso di engagement superiore a 5.000.000, con cui attacca la Premier sulla Riforma fiscale durante un intervento in Aula. Anche negli altri due picchi – nelle settimane tra il 20 e il 26 marzo e tra il 25 e il 31 dicembre – i contenuti riguardano principalmente polemiche contro la Presidente Meloni, prima sui fondi del PNRR, poi su tutti i “deludenti” risultati raggiunti dal governo nel 2023.
 
Per quanto riguarda gli altri leader, al netto di un leggero picco di Matteo Renzi oltre sette mesi fa – molto al di sotto dei tre politici fin qui analizzati – nessuno di loro rileva un volume di interazioni significativo.
 

Potremmo essere indotti a pensare che un maggior numero di interazioni dipenda da una maggiore attività sul proprio profilo, ma spesso in realtà non dipende dal numero di post prodotti (sebbene fisiologicamente in parte questo aiuti). Se infatti il leader ad aver pubblicato più post nell’ultimo anno sia Carlo Calenda con 6.335 contenuti online e abbia totalizzato un tasso medio settimanale di engagement di appena 227.485 interazioni, al secondo posto per numero di post pubblicati c’è proprio Matteo Salvini con 5.380 e una media di 112 post a settimana. Anche i due leader che seguono, Meloni e Conte, rivelano un’ottima media realizzativa settimanale e – come abbiamo precedentemente esaminato – ottimi livelli di engagement della propria audience.

Giungendo ad una sintesi di quest’analisi e a una risposta alla domanda chi è il leader politico più social d’Italia?, non vi è dubbio: Matteo Salvini, forse uno dei pionieri dello sbarco della politica italiana sulle piattaforme. Grazie a una strategia ragionata e calibrata, a una fanbase radicata e a una costanza nel numero di pubblicazioni, il leader del Carroccio continua a dominare sui social media. Ad ogni modo, le numerose fanbase della Meloni su Instagram e TikTok e l’engagement registrato su quest’ultima piattaforma da Giuseppe Conte fanno pensare che questo predominio di Salvini ceda presto il passo a “nuove generazioni” di politici social.