Talk show: è vera rivoluzione?

⏱ 4 minuti di lettura

Con l’arrivo dell’autunno tornano i talk show televisivi, i sempre più numerosi approfondimenti serali di politica e attualità, tra i pochi contenuti tv in grado di differenziare le piattaforme di streaming dalla tv generalista. 

Il panorama delle prime serate Rai e Mediaset, cristallizzato da diversi anni, ha subito nella primavera 2023 modifiche sostanziali. Quello a cui abbiamo assistito è stato un vero e proprio valzer dei conduttori che ha avuto in alcuni casi del clamoroso. Avviatosi con l’addio di Fabio Fazio al suo più che trentennale rapporto con la Rai, seguito da quello di Lucia Annunziata, anche lei decana tra le conduttrici di Viale Mazzini, ha innescato una reazione a catena complice anche il combinato disposto tra la scomparsa di Silvio Berlusconi e le nuove nomine dei direttori di testate giornalistiche e aree tematiche siglate nel maggio scorso dal nuovo AD Roberto Sergio, considerato molto vicino all’attuale governo. Alle polemiche fisiologiche, in certi casi troppo spietate, per l’addio dei due alfieri di Rai 3, si è aggiunta la robusta campagna acquisti di Mediaset che ha portato Bianca Berlinguer, volto storico della terza rete, del tg prima e dell’approfondimenti poi, a Rete 4, il canale eletto a “tribuna politica” di Mediaset.

Grandi manovre anche a La7, che ha perso la padrona di casa del day time Myrta Merlino, in onda al posto di Barbara D’Urso nel pomeriggio di Canale5. L’arrivo di David Parenzo al timone de L’Aria che tira, programma di punta della mattinata de La7 e l’esordio alla conduzione in prime time di Nunzia De Girolamo dal 3 ottobre in onda su Rai3 con Avanti Popolo hanno chiuso un pre-stagione come non se ne vedevano da anni.

Ma come ha reagito il pubblico?

Bianca Berlinguer è riuscita ad allargare gli orizzonti di Rete4 in nome di quel pluralismo dell’informazione voluto fortemente dal presidente Piersilvio Berlusconi?

Il salotto del sabato sera di Fabio Fazio, per anni considerato quello “radical chic” per eccellenza, avrà lo stesso peso specifico che aveva su Rai3?

Al momento Bianca Berlinguer, dopo una partenza molto positiva riconducibile anche all’effetto curiosità e alla mancanza di controprogrammazione, già fatica nella lotta contro Giovanni Floris e il suo Di Martedì, il talk show dai ritmi radiofonici con decine di ospiti attenti a cogliere l’attimo per non perdere il proprio turno. Gli ascolti di Cartabianca, titolo ereditato dalle stagioni in Rai, sono adesso in linea con quelli dello scorso anno, segno evidente che le passate sette edizioni hanno consolidato un pubblico che l’ha seguita nonostante il passaggio ad una rete di impostazione ideologica diametralmente opposta. Per rivedere Fabio Fazio e Luciana Littizzetto con il nuovo Che tempo che fa – anche in questo caso, titolo che vince non si cambia – bisognerà attendere fino al 15 ottobre, quando faranno il loro debutto sul Nove, canale televisivo italiano privato (edito da Discovery Italia, divisione del gruppo Warner Bros).

Nonostante l’ingresso di grandi nomi della tv, Maurizio Crozza in primis, il Nove non è ancora riuscito a farsi spazio nella sempre più affollata (e sempre meno seguita) tv generalista. Sarà il livello di successo di Che tempo che fa, non tanto in termini di ascolti quanto piuttosto di impatto mediatico che le interviste davanti all’acquario hanno sempre generato, a stabilire se Fazio&Co manterranno il peso specifico che senza dubbio avevano acquisito su Rai3.

Il ritorno della politica in tv ha in ogni caso già generato momenti interessanti come l’intervista di Elly Schlein ospite di Lilli Gruber e l’exploit, per la verità già iniziato sul finire della passata stagione, del coriaceo Stefano Bandecchi, Sindaco di Terni ospite di tanti – quasi tutti – il talk show già in onda suggellato dalla spassosa imitazione di Maurizio Crozza.