Quanto sono stati social i candidati delle Regionali Sardegna 2024?

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Il 25 febbraio, circa 758 mila ele/ori si sono reca3 negli oltre 1.800 seggi della Sardegna per eleggere il nuovo (o la nuova) Presidente e il nuovo Consiglio regionale. Oltre che il primo appuntamento ele3orale del 2024, quest’elezione regionale cos=tuisce, anche in virtù di come è terminata, un turning point importante per la poli=ca italiana: con il centrodestra che perde una regione chiave in favore di un centrosinistra allargato che ha visto il Par=to Democra=co collaborare con il MoVimento5Stelle.

I candida3 alla presidenza sono sta= qua3ro: Alessandra Todde, pentastellata appoggiata da una coalizione di centrosinistra, Paolo Truzzu, già sindaco di Cagliari per il centrodestra, Renato Soru, imprenditore, fondatore di Tiscali e già Presidente della Regione Sardegna dal 2004 al 2009, appoggiato da alcuni par== di centro, e infine Lucia Chessa, outsider, candidata nella lista Sardigna R-esiste.

Solitamente, nelle elezioni amministra=ve e locali, il volto del candidato Sindaco o Presidente di Regione tende a monopolizzare la scena e le scelte degli ele/ori. D’altronde, il sistema ele3orale che è dietro ques= appuntamen= poli=ci, in vigore dagli anni ‘90, premia le liste e le coalizioni proprio in relazione al candidato vincente alla Presidenza. Non stupisce dunque che le campagne ele3orali che precedono ques= appuntamen= vertano sopra3u3o sul personal branding dei papabili presiden=, anziché sulle liste e sulle coalizioni. E non c’è miglior modo di promuovere un candidato che sui social, dove la dimensione personale spesso prevale e si sos3tuisce a quella pubblica, generando un legame con gli ele3ori e – spesso – una crescita nei consensi.

Per queste elezioni regionali, il team di analisi di FB&Associa= ha svolto uno studio sulla comunicazione social dei qua/ro candida3, esaminando differen= canali di comunicazione: Facebook, Instagram, X, Threads e TikTok. Le prime due sono pia3aforme generaliste, ormai da tempo fondamentali (in par=colare la prima) nel raggiungimento di ampie fasce di ele3orato, mentre a terza è più orientata alla relazione con media e stakeholders, altamente funzionale nelle strategie di agenda se_ng ma recentemente colpita da un ancora non del tu3o chiaro cambio di ro3a. Per le ul=me due il ragionamento è leggermente differente: Threads, infa_, ha da poco fa3o il proprio debu3o sul panorama poli=co italiano e, se per funzioni sembra ricalcare X, è ancora presto per definire il pubblico presente, mentre TikTok si sta ritagliando uno spazio sempre più importante, in special modo per raggiungere fasce di ele3orato più giovani.

Osservando i loro profili, appare fin da subito un dato rilevante: Lucia Chessa ha mantenuto una strategia social molto minimale u=lizzando unicamente la pia3aforma Facebook e facendo ricorso a un account personale – non una pagina come consueto fare. Al giorno del voto, il profilo di Chessa conta circa 5 mila amici e nel mese e mezzo che ha preceduto le

elezioni ha mantenuta una media di circa 2 pubblicazioni al giorno, inizialmente ineren= al programma, poi per lo più legate al rilancio di interviste, presenze in televisione o appuntamen3 ele/orali. Ulteriore significa=va differenza dagli altri candida= risiede nell’assenza di un proprio sito web e nel ricorso a quello della lista Sardigna R-esiste in cui compare una pagina di presentazione, il programma e le sue interviste.

Renato Soru, al contrario, ha scelto di giocare su più fronti ed è presente su tutte le piattaforme menzionate, eccetto TikTok. Su Facebook, anche per via del suo passato da Presidente di Regione, vanta una pagina da oltre 60 mila follower (il doppio di Truzzu), al primo posto come più seguito tra i qua/ro candida3. Sebbene non manchino post sull’a3ualità, anche sulla pagina di Soru si trovano sopra3u3o contenu3 lega3 all’inizia3va La Sardegna di oggi e del futuro” e all’evento di chiusura Un ma3no nuovo”. Gli stessi contenuti, con poche distinzioni, sono stati condivisi anche sul profilo Instagram aperto ad agosto 2023, in concomitanza con l’annuncio della propria discesa in campo. Sulla seconda piattaforma di casa Meta, il già Presidente conta poco più di 5 mila follower, risultato questa volta ben al di sotto degli altri candidati. L’account X @renatosoru, invece, è online dal settembre del 2022 ma ad oggi è inattivo e privo di contenuti, così come quello su Threads dove, nonostante i suoi 601 follower, non vi sono ancora state pubblicazioni.

Più ampio, invece, è il ventaglio comunicativo degli ultimi due protagonisti di questa campagna elettorale. Paolo Truzzu, candidato con il centrodestra, è presente su tutte le piattaforme analizzate. Anche in questo caso, l’utilizzo di Facebook – dove vanta una fanbase di circa 31 mila follower – e di Instagram – oltre 10 mila follower – appare molto simile: la metà dei post è dedicata alla presentazione del programma e l’altra metà agli eventi e ai momenti di confronto con gli elettori. Segnaliamo, tuttavia, un espediente originale nel raccontare alcune delle proprie proposte per la Sardegna su Instagram: attraverso la rubrica “Rispondo alle vostre domande”, infatti, Truzzu chiarisce i dubbi che gli elettori gli sollevano direttamente in chat. Come per Soru, anche Truzzu non ha utilizzato X durante la campagna elettorale, sebbene il profilo, con oltre 2 mila e 500 follower sia stato attivo in passato. Su Threads, dove vanta 1.308 seguaci, conta invece solo due contenuti pubblicati nel mese didicembre dopo i quali il canale risulta inattivo. Ragionamento analogo anche per TikTok con solo due pubblicazioni di gran lunga antecedenti alla campagna elettorale. Per finire, non abbiamo rilevato alcun sito web per il candidato del centrodestra che sui propri profili social ha preferito, invece, rimandare al Canale Whatsapp per aggiornamenti sulla campagna.

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Per finire, abbiamo analizzato i profili della neoeletta Presidente della Regione Sardegna, la prima donna a ricoprire questo ruolo. Tendenzialmente molto attiva sui propri canali, l’unica eccezione sembrerebbe riscontrarsi su X, in cui l’account (@Ale_ToddeM5S) appare eliminato. Su Facebook e Instagram, la candidata del centrosinistra vanta una fanbase molto estesa: rispettivamente 59 mila e 35 mila 500 follower (su questa seconda piattaforma è la candidata più seguita). Come per gli altri, sono poche o nulle le differenze di utilizzo tra le due piattaforme: gran parte dei contenuti consiste in rilanci stampa, presenze in televisione e video interventi a iniziative, comitati ed eventi pubblici, pochi invece i contenuti legati al programma per il quale rimanda direttamente al proprio sito web. Il sito è completo e ricco di dettagli – sebbene si sviluppi interamente sulla landing page e presenti una sezione dedicata al fundraising per sostenere la corsa alla Presidenza. Da ultmo, Todde è, tra i candidati, l’unica ad aver realmente u3lizzato Threads e TikTok in campagna elettorale: nonostante alcuni post duplicati provenienti da Instagram o Facebook, è chiara una strategia specifica dedicata a ciascuno dei due canali, con pillole video elaborate graficamente su TikTok e rilancio degli eventi su Threads.

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Al netto di Lucia Chessa, molto attiva su Facebook ma tendenzialmente poco presente sui social, possiamo notare notevoli somiglianze tra gli altri tre candidati: tutti hanno utlizzato per la propria campagna diverse piattaforme, differenziando tuttavia poco le pubblicazioni e prediligendo contenuti di rilancio di eventi o presenze sui media tradizionali.

Al contempo notiamo però alcune leggere ma importanti differenze tra i due candidati principali: Truzzu e Todde. Il candidato del centrodestra, infatti, ha dato ampio spazio al proprio programma sui social, al pari circa dei contenuti dedicati agli eventi dal vivo; la candidata del centrosinistra, al contrario, ha preferito utilizzare i propri account soprattutto come mezzo per rilanciare interviste e presenze in televisione.

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Sebbene le fanbase dei candidati siano molto ampie e la media delle pubblicazioni giornaliere alta, questa campagna elettorale, al netto di qualche eccezione, non è stata caratterizzata da una strategia social particolarmente strutturata o riconoscibile, alla quale è stata invece preferita una comunicazione formalmente più tradizionale.