Professione lobbista: “Regolamentazione entro fine anno”

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La mia esperienza politica a Bruxelles mi ha fatto capire quanto l’attività di Lobbying concorra alla formazione di buone decisioni: l’interesse pubblico non può non essere frutto della mediazione dei diversi interessi particolari.”

On. Stefania Bonafè, vicepresidente vicario del Pd alla Camera

Il Parlamento è il luogo della rappresentanza di interessi, della mediazione, del compromesso, l’arte nobile della politica, il punto più alto del bene comune. L’attività di lobbying potrebbe aiutare di più questo esercizio facendo partecipare di più i corpi intermedi che rappresentano la società.”

On. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati

 
Mi sono sempre battuto per la regolamentazione del nostro settore in piena trasparenza, condizione necessaria per noi ma che responsabilizza, e talvolta spaventa, la politica. La figura del “sottobraccista” da transatlantico esisteva, esiste ancora, ma noi come altre realtà lavoriamo in modo trasparente e professionale a beneficio di interessi particolari, elevandoli al livello di benefici comuni”

Fabio Bistoncini, fondatore e presidente di FB&Associati

 


Questi, in estrema sintesi gli abstract più significativi di alcuni degli ospiti di “Lobbying: formazione e regolamentazione“, il convegno svoltosi giovedì scorso alla Sala della Lupa di Montecitorio organizzato da FB & Associati e dall’Università Sapienza nell’ambito del Master di II livello in “Rappresentanza di interessi: Lobbying&Advocacy”.
 

Dopo numerosi tentativi falliti, si contano 96 proposte di legge mai state approvate in via definitiva, il convegno sembra aver segnato un punto di svolta nella regolamentazione del settore come testimoniato dalle parole dell’On. Nazario Pagano: “Sono certo che a fine aprile avremo un documento unico di matrice bipartisan che sarà sottoposto ai membri della Prima Commissione Affari Costituzionali con l’obiettivo di arrivare a fine 2024 alla regolamentazione del settore del lobbying.” 
 
Nel corso dell’incontro è stato presentato anche il sondaggio realizzato da SWG che ha analizzato il pensiero e la percezione degli italiani sull’attività di lobbying.
Come ampiamente prevedibile, la percezione del lavoro del lobbista non è positiva: soltanto tre italiani su dieci conoscono il lobbying e oltre il 30% di coloro che si dichiarano informato sul tema, ritiene che sia un’attività illegale. La grande maggioranza pensa si tratti di uno strumento “poco trasparente” che perseguendo “interessi particolari influenza la formazione delle decisioni”.
Nonostante il contesto piuttosto negativo esiste ed è forte l’apertura nei confronti della regolamentazione: il 57% degli intervistati chiede che l’attività di lobbying sia regolamentata in modo chiaro. Nel contempo si registra un potenziale positivo sul quale operare e comunicare: il favore a una regolamentazione del settore, la richiesta di conoscere meglio le sue attività e funzioni, il riconoscimento di possibili utilità.
 
La professione del lobbista è una attività in continua evoluzione, che richiede competenze specifiche e aggiornate per operare in modo efficace ed etico nel dialogo con le istituzioni e gli stakeholder. Risulta quindi evidente l’esigenza di dover puntare sulla formazione dei nuovi professionisti del settore nonostante le ritrosie della politica.
 
L’intuizione di FB&Associati nel rilevare la crescente necessità di dare vita un vero e proprio corso di formazione specifico per le attività di lobbying, ha trovato il suo partner ideale nella facoltà di giurisprudenza dell’Università Sapienza, università pubblica più grande d’Europa, cogliendo l’opportunità offerta dal Prof. Avv. Andrea Longo Professore associato di Diritto Costituzionale, di istituire il Master di II livello in “Rappresentanza di interessi: Lobbying&Advocacy” giunto con successo alla sua seconda edizione.
 
La bontà e la qualità del progetto sono testimoniate anche dalle parole dell’ex Ministro di grazia e giustizia Oliviero Diliberto, ora Preside della Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza, tornato per la prima volta alla Camera dopo 16 anni, che nel suo intervento si è detto “convinto che la rappresentanza di interessi esiste da quando esiste la rappresentanza” sottolineando come il master abbia “proprio l’obiettivo di aprire la facoltà e metterla in connessione con le istituzioni e il mondo delle imprese”