Articolo di Emanuele Bucci. Supervisione di Pietro Raffa.
Nelle ultime settimane Elon Musk, CEO di Tesla, SpaceX e tra i fondatori di PayPal, ha annunciato la sua intenzione di comprare la piattaforma Twitter “per sbloccarne il potenziale”.
Dopo due settimane di pressioni mediatiche, un tentativo di Vanguard di spodestare l’iniziativa di Elon Musk – che era iniziata con l’acquisto di un numero tale di azioni da renderlo il maggior investitore nella piattaforma – e le indiscrezioni sulle reazioni dello staff di Twitter sul possibile arrivo del CEO di Tesla, il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato l’offerta di 44 miliardi di dollari dell’imprenditore nato in Sud Africa.
Dai sondaggi alla proposta, passando per le reazioni
Dall’annuncio delle sue intenzioni, Musk ha specificato sempre di più i suoi obiettivi per migliorare la piattaforma, già annunciati settimane fa con una serie di sondaggi Twitter nei quali chiedeva l’opinione della platea su questioni tecniche e valoriali della piattaforma.
In particolare, le priorità annunciate da Musk sono le seguenti: incentivare il free speech, verificare i profili di tutti i veri esseri umani, ridurre l’attività di bot e account non ufficiali e ridurre il livello di censura sulla piattaforma.
Si sono scatenate le reazioni più disparate. Dal timore del ritorno di Donald Trump sulla piattaforma fino alle ondate di hate speech non regolamentate per favorire la libertà di parola nel suo senso più ampio possibile. Ed è proprio dalla libertà di parola che possiamo tracciare l’inizio e l’obiettivo principale dell’azione di Musk.
Il 25 marzo Elon Musk pone agli utenti Twitter (solo Elon Musk è oggi seguito da 90 milioni di account) una prima domanda, sfruttando lo strumento dei sondaggi della piattaforma, che si fonda su di un assunto: il free speech è un elemento fondamentale per le democrazie. Musk chiede dunque se Twitter – che considera la vera “piazza” della discussione web, argomento che affronteremo dopo – aderisca a questo assunto. L’imprenditore specifica nel tweet di risposta al suo stesso sondaggio che gli utenti dovranno “votare con attenzione” poiché le conseguenze del sondaggio saranno importanti.
Il 70% dei 2 milioni di partecipanti vota no e, dunque, l’imprenditore prende il risultato alla lettera, chiedendo se “è necessaria una nuova piattaforma” dal momento che Twitter è la piazza pubblica de facto e se non aderisce al free speech sta “danneggiando la democrazia”.
Nel giro di una decina di giorni, Musk incrementa la sua frazione di azioni in Twitter diventandone l’azionista di maggioranza con il 9%. Ovviamente – in pieno stile Elon Musk – lo comunica nella maniera meno politicamente corretta possibile, affidandosi alla meme culture.
Il 14 marzo comunica di aver formalizzato la sua offerta di 44 miliardi di dollari per acquisire Twitter, seguendo anche qui con un secondo sondaggio contro il board di Twitter e scontrandosi direttamente con il mondo degli utenti (principalmente della sinistra americana) e, con poca cura delle dinamiche della sua prossima (?) società, con alcuni degli executive colpevoli – secondo l’imprenditore nato in Sud Africa – di aver compiuto scelte di censura di parte.
Libertà di parola e censura di parte: il vero obiettivo di Musk è gestire la narrativa?
La domanda resta: per quale motivo Elon Musk vuole spendere 44 miliardi per acquistare un social network che, con i suoi 320 milioni di utenti attivi al mondo, non si avvicina minimamente ai volumi di canali come Facebook, Instagram e TikTok?
Elon Musk dimostra, in questo caso, di sapere esattamente cosa sta facendo. Twitter è “ciò che sta accadendo”. È il luogo in cui le persone scoprono le notizie del mondo e in cui partecipano alla conversazione su quasi tutto ciò che sta accadendo. Il 54% degli utenti giornalieri di Twitter si chiede, infatti, se una notizia sia davvero importante quando non riesce a trovarla sulla piattaforma fondata da Jack Dorsey. (Fonte: Kantar News, Discovery & Influence on Twitter; Dicembre 2017). Twitter è anche la piattaforma più importante per il mondo Crypto e NFT: il mondo del Web 3 per il quale Musk è diventato un’icona supportando (e investendo) in monete come Bitcoin e Dogecoin, tanto da rendere acquistabile la merce di Tesla con queste criptovalute ed essendo capace di modificarne l’andamento grazie – guarda caso – ai suoi cinguettii.
Inoltre, gli utenti Twitter sono utenti di qualità sotto diversi punti di vista. Prima di tutto da un punto di vista comportamentale: secondo uno studio del 2016 svolto nel Regno Unito (Firefish & Neuroinsight), Twitter offre ai suoi utenti l’opportunità unica di scoprire cosa sta succedendo nel mondo. Questo scopo funzionale si traduce in utenti che operano con una mentalità diversa quando sono sulla piattaforma rispetto ad altri ambienti online. In particolare, l’atto della scoperta pone l’utente di Twitter in una mentalità ricettiva, il che significa che le informazioni vengono archiviate nella loro memoria a lungo termine e, soprattutto, in modo più efficace.
Questo si riflette anche nella sfera personale. L’audience di Twitter è una vera nicchia politica, giornalistica e accademica nella quale un’enorme quantità di account verificati commenta e analizza i fatti del mondo. Gli utenti di Twitter sono estremamente influenti.
A questa influenza partecipa anche uno degli strumenti più importanti di Twitter, il retweet.
Uno studio del 2013 (The Influence of Twitter on the Academic Environment, Martin Ebner – Graz University of Technology), ha analizzato come, ripetendo un messaggio (retweet), questo messaggio viene offerto a un’altra rete di seguaci e in questo modo distribuito ulteriormente. Il potere del re-tweeting è utilizzato in modo massiccio a causa del fatto che le persone ripetono messaggi o inviano tweet utilizzando uno speciale “hashtag”, creando un enorme flusso di informazioni. A differenza di altre reti (es. Facebook, Instagram, TikTok, YouTube), Twitter è espressamente dedito alla diffusione delle informazioni.
Gli utenti Twitter sono costantemente esposti a questo flusso e, per questo, le persone su Twitter sono al corrente di ciò che accade al mondo ed è più probabile che vengano prima a conoscenza delle notizie. Sono quindi le persone a cui i loro amici si rivolgono quando prendono decisioni di acquisto o di opinione. Quello che succede su Twitter, inoltre, non rimane su Twitter. Gli screenshot dei Tweet vengono riportati nel corso dei telegiornali, nei siti web, su piattaforme come Reddit, Instagram e Facebook e vivono in contesti multi-piattaforma.
In sintesi, Twitter è la casa di uno dei sistemi di comunicazione e influenza più provati della storia dell’umanità: il passaparola. Un altro studio (Stanford, 2011) dimostra inoltre che le cascate di informazioni che scaturiscono il passaparola tendono ad essere generate dagli utenti che sono stati influenti in passato e che hanno un gran numero di seguaci.
La rilevanza dell’informazione è chiara nelle motivazioni espresse direttamente da Elon Musk, il quale non nasconde la volontà di intervenire su questa piazza composta da cittadini di alta qualità, affidabili e capaci di influenzare il mondo dell’informazione e dell’opinione.
In particolare Musk si è scagliato contro il bias (il pregiudizio) di Twitter nelle pratiche di censura gradualmente implementate dalla piattaforma.
In mezzo ad altre interessanti iniziative per migliorare la piattaforma, come l’autenticazione di tutti i profili appartenenti a veri esseri umani e la “sconfitta” dei bot che attuano spam sulla piattaforma, il proprietario di Tesla e SpaceX ha incrementato i suoi attacchi sulla limitazione della libertà di parola sulla piattaforma, rivolgendosi direttamente agli executives di Twitter e, in particolare, a Vijaya Gadde – Policy, safety lead director e chief legal officer e general counsel di Twitter.
Non è chiaro al momento quale sarà il futuro della piattaforma, se il proprietario di Tesla e SpaceX andrà fino in fondo o se Twitter perderà utenti in seguito al cambio di proprietà. È invece chiaro che il tema della censura da parte delle grandi piattaforme avrà una sempre maggior rilevanza.