Essere all’altezza dei “nostri ragazzi”

«But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature?»

James Madison

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32 iscritti, “i miei ragazzi” (posso chiamarli così?).
Diciamo la verità, nessuno si aspettava un simile successo, né Paola (1), né Fabio (2), né io. “In fondo è un master di prima attivazione, se saranno 10, potremo considerarlo un successo”.
E, invece, siamo andati oltre il successo, oltre le aspettative, oltre ogni aspettativa.

Abbiamo intercettato un bisogno, decodificato un trend, creato un “prodotto”; siamo stati bravi o, magari, solo fortunati.
I colleghi, gli amici, Francesca mi fanno tutti la stessa domanda: “Sei contento?”.
Io rispondo sempre allo stesso modo: “Lo sarò tra un anno, quando l’impegno sarà concluso”. E l’impegno non è da poco: abbiamo intercettato un bisogno, ora dobbiamo assolverlo; abbiamo promesso di dare “cultura, competenze, opportunità”, ora dobbiamo essere all’altezza delle nostre promesse.

Dobbiamo, in primo luogo, tenere presenti le diversità che ci sono davanti: alcuni dei nostri studenti sono appena laureati (un paio li ho laureati io), altri sono già nel mondo del lavoro, qualcuno da poco, qualcun altro da più tempo; le attese, i bisogni, le capacità, le formazioni sono molto diverse. La nostra offerta formativa deve tenerne conto.

E, se devo essere onesto, mi rendo conto che le mie lezioni sono fra le più indigeste: il diritto è una materia ostica: pretende memoria, linguaggio tecnico, nozioni filosofiche, la noiosa attività di separare concetti e costruire categorie. Vedo la fatica negli occhi dei miei ragazzi (posso chiamarli così?) quando mi intrattengo nei ragionamenti intricati della Corte costituzionale: alcuni di loro hanno studiato diritto e forse ne hanno avuto abbastanza, altri non lo hanno mai studiato e per loro il senso di difficoltà è anche peggiore.

Sono convinto che la formazione giuridica su determinati temi sia essenziale per un lobbista, tuttavia non posso negare di osservare con una certa invidia l’entusiasmo che noto in loro ascoltando altri oratori. Vedo le loro facce stupite quando seguono l’eloquio frizzante di Francesco Tufarelli(3) o il procedere elegante di Francesco Fortuna(4); oratori diversi che hanno in comune una stupefacente pletora di esperienze, tanto varia da far risuonare la fantasia dell’uditorio verso un futuro ricco di possibilità. Vedo con quanto entusiasmo riescono a seguire il preciso tecnicismo di Valentina Tonti(5) che è così giovane da accendere in loro la speranza di poter essere, tra pochi anni, pochissimi anni, preparati come lei, bravi come lei. Vedo l’emozione dei più avveduti nel confrontarsi con l’autorevolezza di Roberto Chieppa(6) che esibisce la profondità giuridica e la facondia raffinata tipiche dei Consiglieri di Stato o con il carisma di Vito Cozzoli(7) che in un’unica prolusione riesce a condensare diritto, strategia di marketing, relazioni politiche e umane; tutte qualità che “i miei ragazzi” (posso chiamarli così?) dovranno apprendere e che noi dovremo insegnar loro.

In meno di due mesi sono passati molti interventi, molti punti di vista, molti stili di insegnamento, molte esperienze di vita; finora siamo stati bravi, nei prossimi mesi dovremo esserlo di più.
Essere all’altezza di ciò che meritano “i nostri ragazzi” (dobbiamo chiamarli così).
 


Andrea Longo

 
Docente di Diritto parlamentare presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza e Direttore del Master Rappresentanza di interessi: Lobbying & Advocacy
 

  1. Paola Perrotti – AD FB & Associati
  2. Fabio Bistoncini – Fondatore e Presidente FB & Associati
  3. Francesco Tufarelli – Direttore Generale Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretario Generale del CNEL
  4. Francesco Fortuna – Funzionario della Presidenza della Repubblica
  5. Valentina Tonti – Responsabile dell’ufficio Legislativo del Gruppo Azione – Italia Viva
  6. Roberto Chieppa – Presidente di Sezione del Consiglio di Stato
  7. Vito Cozzoli – Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute