Anytime-anyplace: l’emergenza Covid-19 sui social

Premessa

Con l’adozione, da parte del presidente del Consiglio Conte, del Dpcm 9 marzo 2020, recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, ha avuto inizio in Italia un periodo di forti restrizioni alla mobilità e alla vita sociale della popolazione. L’eccezionalità delle circostanze e le disposizioni gestionali poste in atto da Governo e istituzioni hanno suscitato un ampio e diffuso dibattito.

FB Bubbles, divisione di FB&Associati – specializzata in analisi del dibattito pubblico e nello sviluppo di campagne di advocacy, ha deciso di indagare le dinamiche attraverso cui è stato trattato il tema Coronavirus durante il periodo di lockdown.

Due le aree di approfondimento:

  1. Le conversazioni online sul tema Coronavirus nel periodo dell’emergenza Covid;
  2. Gli atti di Sindacato Ispettivo presentati in Parlamento nel medesimo periodo in materia di Coronavirus.

L’esame integrato del tema rivela in apparenza una distanza tra dibattito online e parlamentare, mentre in realtà sono diversi i punti di contatto.

L’inedita situazione affrontata dall’Italia in un primo frangente contiene e “seda” quel clima da “campagna elettorale permanente” che da sempre caratterizza il dibattito politico nostrano. Se la politica ha sicuramente dato un segnale importante, vale la pena sottolineare che a guidare la discussione tematica sull’online siano stati cittadini che hanno preferito un dibattito più neutro, divulgativo e informativo, abbandonando le divisioni per ritrovarsi intorno ad uno spirito comune.

Un profilo particolarmente “stressato” anche all’interno della comunicazione del Premier Conte che mai come in questo periodo ha visto nei social uno degli strumenti principe della sua comunicazione.

Le conferenze stampa in diretta Facebook hanno avuto una efficacia comunicativa estremamente significativa, specie se messe in contrapposizione con le conferenze stampa della Protezione Civile: un format classico che ha mostrato tutti i suoi limiti e la sua inadeguatezza rispetto alle dinamiche di comunicazione contemporanea, ormai consolidate.

A livello parlamentare, pur con le dovute differenze tra le due arene, stessa linea è stata seguita dalle forze politiche. Più trasversali i gruppi di maggioranza, più polarizzati quelli di opposizione.

1. Il dibattitto online

Durante i mesi di lockdown il dibattito in rete sul tema Coronavirus ha raggiunto 15.800.000 menzioni, con un tasso di engagement totale pari a 680.000.000 interazioni. Le conversazioni sono avvenute soprattutto sulle piattaforme social dove gli hashtag più utilizzati sono stati #Coronavirus (4.500.000 menzioni), #COVID19 (1.800.000 menzioni), #COVID (962.000 menzioni) e #Covid_19 (627.000 menzioni).

Dall’analisi delle conversazioni in rete emerge un elemento in particolare che accompagna il dibattito tematico in tutte le sue declinazioni: nel momento più complicato per il Paese dal Secondo Dopoguerra, gli italiani sono riusciti suscitare un clima di unità nazionale, preferendo dare spazio a notizie non divisive. È il caso del dibattito generato dalle novità introdotte dai vari DPCM, comunicate dal Presidente Conte con conferenze stampa in diretta social e capaci di raccogliere attorno alla persona del Premier la quasi totalità dell’attenzione mediatica. Si è trattato inoltre di strumenti che, seppur imponendo inedite restrizioni alle libertà personali, sono stati accolti con favore da parte della maggioranza dei cittadini. L’esempio più eclatante di questa attitudine è stato il caso delle discussioni relative al DPCM del 9 marzo che ha esteso la “zona rossa” a tutto il Paese (Fanpage, 161.924 interazioni).

In rete sono stati molteplici i temi associati all’argomento Covid, ma quella che ha generato maggiori volumi di interazioni è stata sicuramente la componente più solidale della pandemia. In un momento di grande preoccupazione, i cittadini hanno preferito concentrarsi su notizie che interrompessero la quotidiana narrazione legata ai nuovi contagi e decessi, trovando quindi “sollievo” nel leggere e condividere notizie o informazioni che rafforzassero il sentimento di unità nazionale, come quelle relative alle campagne di solidarietà.

Ne sono un esempio gli aiuti provenienti dalla Cina (Fanpage, 184.074 interazioni), il lancio da parte di Fedez e Chiara Ferragni della raccolta fondi a favore dell’Ospedale San Raffaele per la creazione di nuovi posti di terapia intensiva e, ancora, la mobilitazione dei balconi. Non solo, dall’analisi delle conversazioni online emerge una propensione da parte delle rete per le notizie di carattere positivo: fanno parte di questo trend anche tutte quelle “uscite” legate agli effetti positivi indiretti del lockdown, come quelli sull’ambiente con la “riconquista” della città e dei mari da parte di natura e animali (Agi, 88.338 interazioni). In generale, non è comunque mancata l’attenzione verso il rispetto delle restrizioni governative, con inviti a rispettarle come buone pratiche per uscire quanto prima dall’emergenza in corso (Famiglia Cristiana, 102.746 interazioni).

2. Il dibattito online degli stakeholder istituzionali

Anche gli stakeholder istituzionali hanno seguito lo stesso mood e tone of voice, ma in modo diverso tra maggioranza e opposizione. Infatti, guardando i contenuti pubblicati sulle loro pagine social si nota che, mentre gli esponenti dei partiti di Governo hanno dato spazio a “uscite” unitarie e positive per tutta la durata dell’emergenza, l’opposizione ha inizialmente fatto lo stesso per poi cambiare strategia comunicativa nelle prime settimane di aprile, proprio quando i numeri dei contagi hanno iniziato a calare. Matteo Salvini, per esempio, nei primissimi giorni della quarantena invitava gli italiani a donare il sangue (70.296 interazioni) e a restare a casa (105.927), a fronte delle testimonianze del personale sanitario impegnato in prima linea nell’emergenza. Analogo è stato il tenore delle “uscite” della Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha devoluto la sua indennità del mese di marzo (comunicato tramite un post su Facebook da 97.308 interazioni) come segno di solidarietà verso gli ospedali più colpiti dall’emergenza, invitando il suo seguito a contribuire agli sforzi del sistema sanitario.

Tuttavia, come si diceva, lo scenario è mutato nel tempo sia per tono che per contenuti: dagli inviti al rispetto delle regole e alle donazioni, i due leader dell’opposizione sono passati ad attacchi e a polemiche rivolte per lo più al Governo e all’Europa. È il caso della notizia sulla scarcerazione di alcuni esponenti mafiosi, delle polemiche sulla natura del virus, cavalcate per lo più tramite dirette social senza l’intermediazione con la stampa, dell’opposizione al MES e della regolarizzazione dei braccianti.

Guardando, invece, ai contenuti prodotti della maggioranza, si registra un atteggiamento unitario e coeso, con un generale sostegno all’indirizzo programmatico propugnato. A dettare l’agenda è stato ovviamente il presidente Conte con una comunicazione improntata all’illustrazione dei nuovi decreti (61.844 interazioni) e delle riunioni con gli enti locali e con la task force guidata da Colao (154.862). Inoltre, sono state numerose le “uscite” e le prese di posizione di Conte in merito all’iniziativa politica dell’Europa e affinché la sua risposta fosse incisiva e collegiale. Lo stesso vale per il Ministro degli Esteri Di Maio, il quale ha più volte espresso il suo orgoglio per le iniziative di solidarietà (56.419 interazioni su Facebook) e per le buone pratiche promosse dalle aziende italiane (56.334), annunciando politiche per rispondere alla crisi economica nel Paese. Il tema ha coinvolto ovviamente anche gli amministratori locali, impegnati in prima persona nella gestione dell’emergenza. Tra tutti si riporta l’esempio di Nicola Zingaretti, che in virtù del suo duplice ruolo politico e istituzionale è intervenuto in diverse occasioni sulle iniziative intraprese a livello europeo e sui nuovi DPCM.

3. Il dibattito parlamentare

FB Lab, il Centro Studi di FB&Associati, ha analizzato gli atti di Sindacato Ispettivo (atti SI) prodotti da Camera e Senato in occasione dell’emergenza Covid-19, selezionando gli atti relativi alla XVIII legislatura che avessero tra le parole statisticamente significative quelle più indicative per il tema di ricerca ovvero “wuhan”, “pandemia”, “quarantena”, “incubazione”, “coronavirus”’, “covid”, “epidemia”. L’interrogazione ha fornito un totale di 965 atti tra Camera e Senato nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 28 aprile 2020.

Alla Camera le forze politiche più attive, in materia di emergenza da Covid-19, sono state Fratelli d’Italia con 158 atti SI, pari al 28,4% del totale, e il Movimento 5 Stelle con 124 atti, pari al 22,3%. A farla da padrone in Senato è stata invece Forza Italia con 96 atti, pari al 23,8% del totale, seguita anche in questo caso dal Movimento 5 Stelle con 85 atti, pari al 21%.

I parlamentari più prolifici, in termini di atti di Sindacato Ispettivo, sono: la deputata Monica Ciaburro di Fratelli d’Italia (Commissione XIII – Agricoltura) che ha firmato 63 atti, di cui 11 come prima firmataria; il senatore Daniele Manca del Partito Democratico (Commissione V – Bilancio) che ha firmato 47 atti, di cui 8 come primo firmatario.

Il Parlamento ha subìto gli effetti del lockdown, con forti limitazioni nei lavori nella prima parte del periodo restrittivo. Anche per quanto riguarda gli Atti di sindacato Ispettivo, in ragione dell’intermittente attività̀ delle Camere, riunitesi a singhiozzo nella fase topica della crisi epidemiologica, l’andamento temporale della presentazione di atti SI sul tema Covid-19 non corre in parallelo con i principali “tornanti” dello sviluppo dell’epidemia e dell’attività del Governo.

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L’analisi tematica degli atti rispecchia il “vocabolario dell’emergenza” affermatosi nel dibattito pubblico dei mesi di marzo e aprile: diffusione, contagio, epidemia, pandemia, dispositivi, mascherine, contenimento, pazienti, operatori, medici, Cina, sono i termini che ricorrono con maggiore frequenza.

Tuttavia, lo studio compie un approfondimento ulteriore, rilevando come l’attrazione dei parlamentari verso i vari temi siano apprezzabilmente differenziate nei vari gruppi parlamentari. Se il gruppo FDI si orienta principalmente su tematiche strettamente legate al fenomeno Covid- 19 dal punto di vista sanitario, la Lega estende il suo campo di interesse anche a temi relativi alla fiscalità e ai settori turistico/culturale. Forza Italia mostra invece una spiccata tendenza ad occuparsi nei propri atti di Sindacato Ispettivo di temi relativi al mondo del lavoro, delle imprese e fiscale. PD e M5S (partiti di maggioranza) mostrano un comportamento meno polarizzato, con una certa prevalenza per i temi più specificatamente sanitari.